Tano D’Amico

Socio Onorario

Giornalista e fotoreporter romano, collabora con il Manifesto e La Repubblica.
Impegnato nelle più importanti tematiche sociali e sul disagio, ha prodotto interessanti fotoreportage
sulla apertura dei manicomi, sulle carceri e sugli zingari.
Libri parole fotografie, un solo percorso di ricerca che si snoda dal 1970 a oggi.
Dalle manifestazioni studentesche alla emancipazione delle donne, alla lotta per la casa, agli
scioperi e alle occupazioni dove furono protagonisti donne, operai, disoccupati, studenti, sottoproletari
e i loro antagonisti – quante volte loro malgrado – carabinieri, infiltrati, agenti di PS, esattori e
funzionari. Tutto quello che non poteva interessare i mezzi di comunicazione di massa è rimasto
nelle foto di Tano D’Amico. E’ l’altra storia, l’altra faccia.
Belli, mai miseri e meschini anche quando la miseria li inchioda alle strade e alle case, alla follia
e alla violenza. L’urlo, il pugno, il lacrimogeno, la smorfia il sorriso, la dolcezza la rabbia, tutto
questo e il resto concorre a ricordare e a restituire all’uomo una parte della sua bellezza.
I primi soldi che Tano prese per le sue fotografie gli furono offerti dagli occupanti abusivi di case
a Roma, nel mezzo della loro lotta disperata. Glieli portarono in una busta chiusa sotto una tazza
di caffè adagiata su un centrino. Non avevano voluto altri fotografi che lui.
Perché lui li guardava stupendi com’erano e loro senza quasi conoscerlo gli volevano bene.

Portfolio


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